ANRA pronta a supportare la creazione di un sistema assicurativo pubblico-privato

L’Associazione Nazionale dei Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali è pronta a collaborare con ANIA per invitare il governo italiano a creare un sistema assicurativo statale, con l’obiettivo di aiutare le imprese a far fronte alle future crisi sanitarie e ad altri rischi che il mercato assicurativo privato sta faticando a fronteggiare.

ANRA ritiene che per contribuire a creare una maggiore resilienza dell’economia italiana di fronte a crisi come quella attuale, sia fondamentale per l’Italia dotarsi di una struttura di riassicurazione statale simile alla Caisse Centrale de Réassurance (CCR) in Francia.

L’appello di ANRA arriva mentre altre Associazioni di Risk Management europee, tra cui AMRAE in Francia, GVNW in Germania e Airmic nel Regno Unito, stanno lavorando con i propri governi e con il settore assicurativo per sviluppare simili strumenti.

ANRA ha rilasciato la sua dichiarazione poco dopo che la presidente dell’ANIA Maria Bianca Farina ha chiesto l’intervento del governo tramite un messaggio lanciato su Twitter: “Necessario rafforzare resilienza e protezione su catastrofi naturali, rischio pandemico e sistema sanitario. La soluzione è un sistema pubblico – privato, l’unico in grado di dare risposte soddisfacenti e su larga scala”. ANRA si trova pienamente concorde con l’opinione espressa da ANIA ed è pronta a collaborare per supportare il governo italiano nella creazione di una struttura assicurativa statale, con l’obiettivo di aiutare le imprese a far fronte alle future crisi sanitarie e ad altri rischi ad alto impatto per l’Italia.

“L’attuale crisi pandemica ha messo in luce molte carenze nel nostro Paese, nonostante la grande reazione e generosità di medici e ospedali” ha spiegato Carlo Cosimi, Vice Presidente ANRA e Head of Insurance & Risk Financing Saipem “Tra le più importanti vi era la mancata preparazione di adeguati piani di gestione del rischio a tutti i livelli dell’organizzazione statale e regionale per affrontare una crisi sanitaria di tale entità. Ciò ha comportato una significativa perdita di vite umane e notevoli danni finanziari al sistema economico del Paese”.

Mentre sul primo fronte sarà necessario intervenire con un approccio diverso nella gestione della salute medica, sotto l’aspetto delle perdite finanziarie si può fare molto. In questo contesto, è estremamente importante l’invito di ANIA a concordare una partnership assicurativa pubblico-privata per far fronte alle future perdite finanziarie legate a nuove crisi sanitarie.

La necessità di uno schema pubblico – privato nasce da una fragilità strutturale del mercato assicurativo italiano. “In Italia” spiega Cosimi “non esiste da decenni un riassicuratore professionista o un riassicuratore statale come in Francia con la Caisse Centrale de Réassurance. La presenza di un forte riassicuratore statale può giocare un ruolo fondamentale in un regime pubblico-privato, con le sue enormi capacità potrebbe supportare il mercato assicurativo commerciale per finalizzare la copertura per rischi epidemici o disastri naturali. Inoltre, potrebbe finanziare questa capacità senza prelevare risorse dai contribuenti ma direttamente dai mercati finanziari internazionali, ad esempio emettendo Cat Bond o strumenti simili per questo tipo di rischi”.

Tale regime pubblico-privato dovrebbe principalmente considerare quei rischi più strategici e sociali di natura catastrofica, che di solito non sono coperti dai soli assicuratori del mercato. Tra quelli relativi ad una crisi sanitaria pandemica, in primis i rischi NDBI (Non damage business interruption) e di credito per le aziende, e le coperture di responsabilità professionale di medici e infermieri. Passando alle catastrofi naturali, ANRA pone al primo posto i rimborsi finanziari per i danni subiti da terremoti e alluvioni. Guardando al futuro, vanno considerati anche i rischi legati agli effetti del cambiamento climatico sia dal punto di vista gestionale che assicurativo. In questi casi la presenza di un sistema pubblico – privato dovrebbe agire da riassicuratore negli eccessi catastrofali, mentre su alcuni rischi di particolare interesse pubblico, potrebbe anche intervenire come assicuratore laddove manca la propensione al rischio dell’assicuratore del mercato.

“Questo sistema permetterebbe anche di correggere alcune distorsioni del mercato” aggiunge Cosimi “Le grandi società multinazionali hanno resilienza al rischio, potere di negoziazione con gli assicuratori, capacità finanziaria superiore e strumenti di autoassicurazione del rischio che le piccole e medie imprese non hanno. Spesso in situazioni di crisi come questa abbiamo visto che sono le prime a soccombere. Un regime assicurativo pubblico-privato dovrebbe intervenire per ridurre questo divario”.

Mentre le associazioni di Risk Management in tutta Europa stanno lavorando con gli assicuratori e il governo per cercare soluzioni nazionali, la Federazione delle associazioni europee di gestione del rischio (FERMA), di cui ANRA è uno dei principali membri, sta lavorando con le istituzioni europee per cercare di trovare una soluzione sovranazionale a supporto dei singoli paesi. A luglio EIOPA (autorità di vigilanza delle assicurazioni e delle pensioni aziendali o professionali) ha pubblicato una relazione su un potenziale schema di resilienza alle pandemie sostenuto dall’Unione europea. Un rapporto accolto con favore da FERMA, che ha avviato un dialogo esortando le istituzioni europee ad agire. Il documento propone modalità di partenariato pubblico-privato da strutturare a livello nazionale ed europeo sulla base delle opinioni dei rappresentanti dei buyer, dei riassicuratori e dei broker, raccolte tramite FERMA. L’obiettivo principale di EIOPA è quello di trovare una soluzione alla quasi totale assenza di possibilità di trasferire i rischi da NDBI per rischi sistemici, come FERMA stessa aveva proposto nel Resilience Framework for Catastrophe Risks pubblicato a maggio.

“FERMA ritiene che una soluzione assicurativa pubblico-privata, basata su solide fondamenta di Risk Management, sia essenziale per supportare le imprese europee nell’affrontare eventi sistemici come una pandemia. In quest’ottica riteniamo anche che, in parallelo alle azioni intraprese in alcuni stati membri, sia necessario un coinvolgimento a livello europeo, per creare una resilienza capillare nel mercato unico. La pandemia non ha confini” afferma la Federazione.

ANRA è pienamente concorde “Sicuramente il contributo di FERMA è inestimabile per promuovere un sistema pubblico-privato a livello europeo e non solo nazionale. Si tratta infatti di uno schema che trarrebbe forza ancora maggiore se strutturato in dimensione sovranazionale, individuando come riassicuratore finale la UE e la Banca Centrale Europea a supporto dei riassicuratori statali. Un modello simile viene già applicato nel mercato della responsabilità marittima, ad esempio, dal gruppo internazionale dei club P&I” ha spiegato Cosimi.

“FERMA è molto attiva e ha già pubblicato un position paper per stimolare l’Unione Europea a considerare come sviluppare soluzioni sia per la gestione delle crisi a breve termine sia per la resilienza delle imprese a lungo termine alla luce delle attuali limitazioni del settore assicurativo privato. Come ANRA, sosteniamo fortemente questo approccio e siamo pronti a collaborare con ANIA per aumentare tale consapevolezza nel nostro governo” ha concluso il Vice Presidente ANRA.

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