Il Presidente Anra si congeda

Giunto al termine del suo mandato come Presidente di ANRA, Alessandro De Felice si congeda. Le circostanze non permettono di farlo di persona, per questo il Presidente ha scelto di scrivere una lettera ai Soci, agli Sponsor e a tutti coloro che hanno lavorato con lui e sostenuto ANRA in questi anni…

Care Amiche e cari amici,

in occasione della prossima assemblea dei soci fissata il 15 aprile, giunge a termine il mio mandato come Presidente della nostra associazione, mandato che non si rinnoverà per il limite previsto dallo Statuto, norma che io stesso ho contribuito ad inserire. È dunque arrivato il momento di interrompere il viaggio che con alcuni di voi ho intrapreso prima e con altri dopo, avrei voluto salutarvi personalmente ma la situazione attuale non mi dà la possibilità di poterlo fare e cercherò, con queste poche righe, di condividere con voi alcune riflessioni.

Questa è l’occasione per tracciare un bilancio e ringraziare per le tante cose fatte insieme e i risultati ottenuti. Ho lavorato con tanto entusiasmo e passione insieme a voi e sono orgoglioso di appartenere a questa grande famiglia, credo di aver costruito qualcosa, ho avuto la fortuna di conoscere e lavorare con persone meravigliose, professionisti seri e capaci dotati di un grande senso di appartenenza alla nostra professione. Un’esperienza straordinaria che mi ha arricchito e fatto crescere sotto il profilo umano e professionale e mi fa congedare con un bagaglio carico di amicizia, di umanità e di affetto dimostratomi in questi anni da parecchi di voi. Penso che il successo di un’impresa consista nel fatto di non saper più distinguere se ciò che si sta facendo sia un lavoro od un piacere.

L’evoluzione di ANRA in questi anni è stata stupefacente: ha visto quintuplicare il numero di soci, consolidare una situazione economica/finanziaria sana e solida, cambiare la propria sede, mutare la propria forma in associazione riconosciuta, riscrivere statuto e regolamento, esplodere nell’offerta formativa professionale proprietaria e pluridisciplinare di alta qualità riconosciuta a livello internazionale e certificata, realizzare centinaia di incontri utili alla crescita ed aggiornamento professionale, diventare editore di una testata giornalistica registrata con continue pubblicazioni di articoli, stimolare la discussione sulla diversità ed inclusione, consolidare la propria autorevolezza nella diffusione della cultura del rischio.

Nell’ultimo anno ANRA ha dimostrato di essere capace di cogliere la necessità di adattamento alla crisi pandemica e di trasformarla in opportunità moltiplicando, seppure in modo virtuale, le occasioni di incontro per i soci ed inventando una nuova forma di vita associativa. Tutto ciò ha certamente permesso alla nostra professione di assumere ed aver finalmente riconosciuto quel ruolo strategico che le compete.

Vorrei rivolgere un ringraziamento speciale ai consiglieri che si sono avvicendati durante i miei mandati con i quali, assieme, abbiamo portato una ventata di rinnovamento che ci ha permesso di proiettarci in una dimensione di elevata qualità. Non di meno il mio ringraziamento va allo staff ANRA – accresciuto in questi anni – per tutto l’impegno profuso, per l’entusiasmo, per la voglia di fare e per la passione dimostrati e, probabilmente come ragione principale, per avermi dovuto sopportare seppure in un’ottica di crescita e responsabilità verso l’Associazione.

Ringrazio anche tutti i Partner di ANRA che hanno creduto a quella scommessa che circa 8 anni fa presentammo come progetto e che oggi è realtà. Senza la loro fiducia e supporto non sarebbe mai stato possibile riuscirci.

Non ultimo e non meno importante, rivolgo un doveroso ringraziamento anche a Prysmian Group che mi ha sempre incoraggiato e supportato in questa avventura.

Termino il mio incarico soddisfatto, senza rimpianti e con la consapevolezza che ANRA ha tutte le potenzialità e risorse umane e professionali necessarie per poter guardare al futuro con ottimismo e serenità nell’obiettivo di contribuire alla crescita ed affermazione dei propri associati. Chi salirà in plancia dopo di me saprà certamente tenere il timone nella giusta rotta e potrà contare sul mio supporto in ogni momento.

Voglio concludere condividendo una frase di un grande italiano, Adriano Olivetti: “Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande”.

Grazie a tutti per avermi regalato anni meravigliosi e per aver fatto sì che prima i sogni, poi i propositi ed infine i risultati siano diventati realtà.

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