{"id":85313,"date":"2021-12-07T23:50:53","date_gmt":"2021-12-07T23:50:53","guid":{"rendered":"https:\/\/www.commercialriskonline.com\/?p=85313"},"modified":"2021-12-07T23:50:53","modified_gmt":"2021-12-07T23:50:53","slug":"i-risk-manager-di-fronte-alla-crescita-dei-rischi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.commercialriskonline.com\/i-risk-manager-di-fronte-alla-crescita-dei-rischi\/","title":{"rendered":"I risk manager di fronte alla crescita dei rischi"},"content":{"rendered":"

Alberino Battagliola, Corporate Insurance Manager di FATER spa e tesoriere di ANRA, descrive a CRItalia il panorama sui rischi e sul mercato assicurativo in Italia dopo 18 mesi di pandemia.<\/em><\/p>\n

Oltre ai problemi sanitari e ai disagi sociali, la pandemia ha portato con s\u00e9 una serie di difficolt\u00e0 per le imprese e il mondo del lavoro. Sono emersi rischi nuovi, e altri di conosciuti sono evoluti in forme pi\u00f9 complesse. I risk manager hanno dovuto impiegare tutte le loro conoscenze per fornire alle imprese per cui lavorano e ai consigli di amministrazione le informazioni e gli strumenti pi\u00f9 adatti per fare fronte a un contesto nuovo e in continuo cambiamento.<\/p>\n

Questo momento di grande complessit\u00e0 si \u00e8 manifestato, peraltro, in un contesto di \u201chard market<\/em>\u201d assicurativo, accentuando le difficolt\u00e0 di confronto tra compagnie assicurative e imprese.<\/p>\n

Su questi aspetti, CRItalia <\/em>ha chiesto l\u2019opinione di Alberino Battagliola, Corporate Insurance Manager di un gruppo multinazionale, oltre che tesoriere e past consigliere di ANRA.<\/p>\n

In che modo la pandemia ha influito sul ruolo dei risk manager, in particolare all’interno delle organizzazioni? <\/strong>La pandemia ha determinato una crisi che ha nell\u2019aspetto sanitario il fattore di rischio primario, ma come conseguenza si sono concretizzati una serie di rischi secondari, sociali ed economici.<\/p>\n

Dal punto di vista della professione, il risk manager si \u00e8 trovato in uno scenario inedito, da cui ha tratto nuovi insegnamenti. Quello che stiamo ancora vivendo diventer\u00e0 un modello esemplificativo di rischio sistemico.<\/p>\n

Senza dubbio, quindi, la pandemia ha influito sulla professione aumentando la credibilit\u00e0 del risk manager, chiamato a intervenire in prima linea per fare fronte a un rischio non previsto.<\/p>\n

Se da un lato la situazione ha reso evidente la necessit\u00e0 della funzione di risk manager, dall\u2019altro la nostra professione si \u00e8 appesantita di una serie di oneri aggiuntivi che rendono pi\u00f9 complesso operare.<\/p>\n

Gli orizzonti del rischio aziendale non sono pi\u00f9 limitati al medio termine, ma guardano ora al lungo termine: la figura del risk manager esce rafforzata da questo contesto ma anche con maggiori responsabilit\u00e0, determinate dalla maggiore complessit\u00e0 a livello di sistema.<\/p>\n

Il rischio \u00e8 diventato un tema all\u2019ordine del giorno, con impatti che si misurano direttamente nel quotidiano. Questo ha portato molte organizzazioni a valutare per necessit\u00e0 il rischio. \u00c8 un\u2019eredit\u00e0 della pandemia: la conseguenza di una situazione di incertezza generale sta portando a un aumento della cultura del rischio a tutti i livelli.<\/p>\n

Dal tuo punto di vista, quali sono le attese delle imprese per la stagione dei rinnovi assicurativi? <\/strong>La pandemia ha influito sul rapporto tra mondo corporate e assicuratori?\u00a0<\/strong>Il 2021 viene dopo due anni di hard market e la complessit\u00e0 legata agli effetti della pandemia certamente non ha migliorato la situazione, anzi direi che i tassi di crescita sono superiori a quelli del 2020.<\/p>\n

L\u2019impatto si misura su diversi rami, ma in particolare si registra una crescita dei prezzi sui rischi emergenti collegati alla pandemia.<\/p>\n

\u00c8 il caso del rischio cyber, un mercato che si \u00e8 molto allargato rispetto a qualche anno fa e ora annovera un crescente numero di soluzioni di protezione. Il grande ricorso all\u2019utilizzo del lavoro a distanza ha aumentato l\u2019esposizione e il numero degli attacchi, per cui le compagnie stanno gestendo con attenzione prezzi e coperture, a scapito delle aziende.<\/p>\n

Un altro caso potrebbero essere le polizze di Business interruption, anche se su questo punto molto dipende dalla sinistrosit\u00e0 dell\u2019azienda.<\/p>\n

Certamente \u00e8 pesante l\u2019incremento dei tassi nelle soluzioni di Liability, dove gi\u00e0 a inizio anno la crescita era a doppia cifra rispetto al 2020.<\/p>\n

Il mercato delle polizze D&O e W&I attraversa una fase di hard market, con una ridotta capacit\u00e0 assuntiva e premi in forte rialzo. Liability, D&O e cyber sono ambiti di rischio molto volatili, a differenza del Property su cui le aziende possono lavorare migliorando in modo efficace la loss prevention.<\/p>\n

Aggiungerei le coperture sul credito, che hanno registrato anch\u2019esse un aumento dei tassi e delle franchigie.<\/p>\n

A fronte di un aumento dei costi sui rischi emergenti, ci saremmo attesi maggiore apertura sui rischi che hanno invece beneficiato della pandemia, come quelli legati ai viaggi o alle trasferte, che essendo stati di fatto sospesi per alcuni mesi non hanno certamente peggiorato il numero dei sinistri e l\u2019esposizione delle compagnie.<\/p>\n

Questo \u00e8 solo un aspetto che conferma le difficili condizioni presentate alle aziende in occasione dei rinnovi di quest\u2019anno. Le imprese si aspetterebbero un maggiore aiuto da parte delle compagnie, non \u00e8 possibile immaginare un ulteriore aumento dei tassi.<\/p>\n

Un esempio riguarda le Pmi: le compagnie potrebbero offrire a questo target un supporto nella loss prevention, con nuove formule innovative che vengano incontro alle minori capacit\u00e0 delle Pmi.<\/p>\n

Nell\u2019attuale contesto, quali sono i maggiori rischi emergenti? <\/strong>In senso generale, penso che il rischio maggiore da considerare a livello di sistema sia il rischio di cambiamento climatico, di cui ancora non siamo in grado di prevedere quali effetti reali porter\u00e0 e in che tempi.<\/p>\n

Torno poi a sottolineare i rischi legati alla cyber security: questo rischio comporta sia aspetti di sistema, legati a possibili attacchi su larga scala o a siti istituzionali, sia un impatto diretto sull\u2019operativit\u00e0 delle imprese, nel caso diventino oggetto di attacco. Ma non solo: alcuni casi recenti di attacchi a siti istituzionali hanno comportato danni indiretti ai molti fornitori della pubblica amministrazione. Nello specifico, sono stati cancellati tutti i pagamenti delle forniture.<\/p>\n

A livello aziendale, un rischio da monitorare con attenzione \u00e8 l\u2019aumento del costo delle materie prime e le conseguenze dell\u2019aumento delle commodity sulle supply chain: non \u00e8 un rischio che si pu\u00f2 far pagare ai clienti, di conseguenza ne risentir\u00e0 il profitto aziendale. \u00c8 un rischio secondario della pandemia, che impatta sugli utili e a cui sono maggiormente esposte le imprese meno forti finanziariamente.<\/p>\n

L\u2019evoluzione normativa pesa sempre di pi\u00f9 sul business. Quali sono, secondo te, gli ambiti che pi\u00f9 preoccupano le imprese?\u00a0<\/strong>Attualmente gli ambiti normativi che possono avere un impatto diretto e pesante sugli equilibri delle imprese sono principalmente tre.<\/p>\n

Per ragioni di attualit\u00e0, metterei al primo posto il rischio di compliance rispetto alle normative legate alla pandemia. Il rischio di contagio in azienda e ora la gestione dei cosiddetti \u201cgreen pass\u201d rappresentano per le imprese una responsabilit\u00e0 difficile da tenere pienamente sotto controllo e che in ogni caso pesa sull\u2019organizzazione aziendale.<\/p>\n

Pi\u00f9 in generale, la normativa sulla sicurezza cyber e in particolare sulla privacy rappresentano un vincolo e un rischio importante per le imprese in caso di data-breach o di attacco ransomware.<\/p>\n

Infine, assume sempre pi\u00f9 rilevanza il tema della normativa ambientale, un rischio che \u00e8 spesso sottovalutato dalle aziende nelle sue innumerevoli manifestazioni, spesso del tutto inattese. Le grandi imprese sono pi\u00f9 strutturate per monitorare questo rischio, anche dal punto di vista normativo, mentre le medie e piccole necessitano di un supporto per essere pienamente conformi alle molte leggi in materia.<\/p>\n

Non da ultimo, voglio citare i rischi di responsabilit\u00e0 per gli amministratori e i dirigenti, un fronte che si fa sempre pi\u00f9 ampio.<\/p>\n

Ci sono rischi pi\u00f9 marcati nel mercato italiano rispetto ad altri paesi?\u00a0<\/strong>Oltre ai rischi gi\u00e0 citati, che sono validi in Italia come per gli altri paesi, direi che le imprese italiane si sentono pi\u00f9 esposte alla minaccia del rischio di infortunio sul lavoro nel caso di contagio da Covid-19, al rischio cyber e alle conseguenze degli eventi climatici estremi.<\/p>\n

Preoccupano poi i rischi regolamentari, che interessano prevalentemente gli organi amministrativi e di controllo, e il rischio di insolvenza dei crediti.<\/p>\n

Un rischio tipico del territorio italiano \u00e8 quello idrogeologico. La morfologia del territorio e la sua sismicit\u00e0 espongono le imprese produttive al rischio di interruzione di attivit\u00e0 non solo se sono colpite direttamente da un evento avverso ma anche se ne viene colpita la catena di fornitura o le infrastrutture di trasporto e collegamento.<\/p>\n

Al rischio idrogeologico, cos\u00ec come al rischio di eventi naturali estremi, \u00e8 esposto grandemente tutto il settore del Food&Beverage, che \u00e8 uno dei settori trainanti dell\u2019economia italiana e il secondo per valore in termini di export. \u00c8 un settore che vive di territorio e di annate, quindi \u00e8 difficile recuperare il mercato quando si perde il raccolto di un anno.<\/p>\n

Chiuderei con un rischio che potremmo definire di sistema, che \u00e8 quello della sottoassicurazione delle piccole e medie imprese. Molte difficolt\u00e0 che affliggono le aziende italiane potrebbero essere attenuate da una migliore copertura assicurativa, un tema su cui le compagnie assicurative e gli intermediari possono fare molto. Certamente, i duri colpi portati dalla pandemia alle attivit\u00e0 imprenditoriali hanno aperto la strada a una pi\u00f9 accentuata percezione del rischio.<\/p>\n

Qual \u00e8 oggi il ruolo di ANRA nello sviluppo della community di risk management in Italia?\u00a0<\/strong>ANRA si \u00e8 dimostrata molto attenta e vicina alla community dei risk manager in modo proattivo e puntuale, focalizzando i propri sforzi e le attivit\u00e0 in modo sempre pi\u00f9 presente, ad esempio con la realizzazione di una serie innumerevole di webinar.<\/p>\n

Nell\u2019ultimo anno, ANRA ha di fatto rafforzato il proprio ruolo di punto di riferimento di tutto il sistema di governo del rischio, confermando l\u2019indiscussa posizione nel mercato della formazione e diffusione della cultura del risk management.<\/p>\n

L\u2019attenzione di ANRA si pone adesso in particolare a temi che allargano la visione del risk management, come l\u2019interdipendenza e la complessit\u00e0 dei mercati, l\u2019innovazione tecnologica, l\u2019attenzione degli stakeholder alle misure adottate dalle imprese per garantire la sostenibilit\u00e0 del business nel tempo.<\/p>\n

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