Il settore aereo affronta la sfida della sostenibilità

Il comparto aereo è stato ed è tutt’ora duramente colpito a causa delle misure restrittive introdotte durante la pandemia. Le sfide che il settore sta affrontando attualmente e le sue prospettive future sono state discusse in un recente webinar organizzato da Anra (Associazione Nazionale Risk e Insurance Manager) e dalla compagnia AXA XL.

Le misure restrittive della mobilità imposte per limitare i contagi hanno fatto emergere le vulnerabilità del mercato unico europeo e, in particolare, del settore dei trasporti aerei. Come riportato dall’avvocato Pietro Nisi, partner RP Legal & Tax, il 2020 è stato l’anno peggiore di sempre per l’aviazione civile, con perdite a livello globale per 126.4 miliardi di dollari.

Questa crisi può però rappresentare un’opportunità per il settore per affrontare le questioni ambientali legate alla crisi climatica, attraverso l’adozione di misure di vasta portata. Secondo una ricerca dell’Università di Birmingham, il settore dell’aviazione civile produce ancora circa il 2% delle emissioni globali totali e il 12% delle emissioni generate nel settore dei trasporti. Inoltre, i livelli di CO2 per passeggero sono sette volte quelli di un passeggero in auto: 285 grammi per km, rispetto a 42).

La transizione energetica e il miglioramento della sostenibilità ambientale sono elementi fondamentali anche per il rilancio economico del settore aeronautico. Le previsioni sul settore indicano nello specifico che: il miglioramento nelle tecnologie e nei motori comporterebbe una riduzione del 37% di emissioni, l’uso di Sustainable Aviation Fuels (SAF) comporterebbe una riduzione del 34% di emissioni e il miglioramento nella gestione del traffico aereo del 6%.

Queste previsioni hanno portato le istituzioni europee ad elaborare diverse strategie per realizzare gli obiettivi posti dal Green Deal europeo, che prevede una diminuzione delle emissioni del 55% entro il 2030 e mira a rendere l’Europa la prima regione al mondo carbon neutral entro il 2050.

Per il settore dei trasporti la Commissione Europea ha emanato la Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente, un documento programmatico che fissa dei milestones intermedi tra 10, 15 e 30 anni affinché ogni modalità di trasporto possa contribuire agli obiettivi di transizione ecologica fissati.

Le misure proposte per il raggiungimento di questi obiettivi sono: il carbon-pricing, ossia l’attribuzione di un costo economico alla CO2 come incentivo a monitorare e ridurre le emissioni; la riduzione delle quote di emissioni assegnate alle compagnie aeree nell’ambito dell’Emissions Trading System europeo (ETS); la revisione Direttiva ETS (Direttiva 2018/410/UE) per ottimizzare il sistema di scambio delle quote di emissioni ed infine la promozione dell’iniziativa ReFuelEU Aviation per favorire la produzione e la diffusione di carburanti sostenibili.

Per quanto riguarda l’Italia, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina al comparto dei trasporti € 25,4 miliardi, di cui però la quasi totalità (€ 24,77 miliardi) saranno dedicati a investimenti nella rete ferroviaria. Al comparto aereo spetteranno “soltanto” € 110 milioni, che verranno suddivisi in quattro azioni: l’uso di tecnologie satellitari e intelligenza artificiale per favorire il decongestionamento del traffico in volo e sulle piste, lo stanziamento di incentivi all’utilizzo di carburanti sostenibili, l’ottimizzazione delle comunicazioni tra Air Navigation Services Providers (ANPS) e l’uso di tecnologie ad alto livello di automazione per favorire security e cyber security nelle operazioni dei velivoli senza pilota nello spazio aereo.

Questa transizione avrà degli impatti sugli aspetti assicurativi e di gestione dei rischi del settore aereo, come ha spiegato Federica Bisetti, Aviation Underwriter di AXA XL in Italia. L’aumento della complessità dei rischi aumenterà la probabilità di sinistri più costosi, e quindi un aumento dell’esposizione degli assicuratori in termini di capacità. Inoltre, le nuove tecnologie da una parte non consentiranno di fare affidamento su dati storici e statistici, dall’altro aumenteranno l’esposizione in termini di cyber security.

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