ISO 31031: pubblicato il nuovo standard per la Travel security
Dopo tre anni di lavoro, lo scorso mese di settembre è stato pubblicato il nuovo Standard ISO 31030 Travel Risk Management – Guidance for Organisations, dedicato all’organizzazione dei viaggi di lavoro e dei trasferimenti all’estero, destinato a imprese, enti e associazioni e ai loro dipendenti e collaboratori.
Si tratta di un documento molto atteso dai risk e travel manager, perché in grado di definire linee guida e processi di attuazione in un ambito fino ad ora lasciato alle singole policy aziendali.
Lasciare all’iniziativa individuale delle organizzazioni la gestione di un tema così importante per la sicurezza dei lavoratori ha determinato in passato un’area di incertezza e di discrezionalità, che poteva essere fonte di rischio per le persone e, di conseguenza, per l’organizzazione stessa per le conseguenze penali in tema di responsabilità.
Lo Standard ISO 31030 fornisce un parametro di riferimento e un approccio strutturato alla complessiva gestione della sicurezza in viaggio e nei trasferimenti per ragioni di lavoro.
Gli obiettivi dello Standard sono molteplici: definire le policy aziendali in termini di sicurezza nelle trasferte, fornire indicazioni su come sviluppare un programma di viaggio in sicurezza, dare un supporto per identificare le minacce, indicare come valutare i rischi, definire le strategie di prevenzione e mitigazione.
Il documento non si applica ai viaggi turistici e di piacere, ma si rivolge a ogni tipo di organizzazione, indipendentemente dalle sue dimensioni o dal settore in cui opera. Rientrano quindi tra i destinatari, ad esempio, tutte le imprese produttive o di servizi, gli enti istituzionali ed educativi, le organizzazioni governative, non governative e di beneficienza, che fino a prima della definizione del nuovo standard dovevano fare riferimento a un quadro legislativo internazionale non omogeneo.
Lo standard ISO 31030 diventa ora di riferimento per una gestione del rischio di viaggio in conformità alle leggi in materia di “duty of care”: non essendoci una chiara normativa di riferimento, lo standard può supplire fornendo indicazioni che possono avere valore anche in sede di confronto giudiziario.
Come avvenuto per gli standard ISO in altri ambiti, uno degli obiettivi del documento è di creare una cultura aziendale della sicurezza dei dipendenti in viaggio, gestendo il rischio in modo competente e con risorse adeguate.
Le imprese che intendono operare secondo principi di gestione del rischio potranno confrontare i propri processi e procedure con le linee guida fornite da ISO e adeguarli alle indicazioni contenute.
In questo senso, in Italia potrà essere più semplice per le organizzazioni dare seguito alle disposizioni di legge presenti nel D.Lgs. 81/2008 e nel D.Lgs. 231/2001, che definiscono la responsabilità penale e amministrativa del datore di lavoro per la tutela e la salvaguardia del personale in trasferta lavorativa all’estero. Di fronte a una responsabilità importante definita dalla legislazione italiana, le imprese e le diverse organizzazioni si trovavano a dover definire in autonomia le policy di sicurezza per i viaggi, in che modo valutare le potenziali minacce e quali azioni intraprendere per mitigare i rischi.
L’adozione del nuovo standard potrà contribuire a promuovere una cultura aziendale del rischio di viaggio e fornirà parametri con cui i travel manager si potranno confrontare. Il primo passo per le organizzazioni sarà quindi di adeguare le procedure interne fino ad ora seguite, adattandole alle linee guida contenute nella nuova norma.
Oltre a portare il beneficio di un procedimento definito con la collaborazione di esperti in materia, l’adozione dello standard potrà avere per le organizzazioni l’effetto di tutelare maggiormente il proprio operato. Infatti, nel caso l’organizzazione si dovesse difendere da accuse di negligenza, potrà dimostrare di aver operato in modo conforme a una norma internazionale.