È nata l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale

L’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con cui l’Italia punta a porre le basi per ripartire dopo la pandemia, richiede come condizione di partenza una solida struttura tecnologica, necessaria da un lato a colmare il divario di accessibilità ai mezzi informatici presente nel paese, dall’altro ad abilitare una fase di ripresa costruita sui pilastri della digitalizzazione, dell’innovazione e della sicurezza. Per capire la centralità strategica attribuita a queste voci, basti pensare che alla Missione 1 del PNRR (“Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”) afferiscono 40.73 miliardi di euro, di cui 24.3 destinati a digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, 6.68 alla voce “Turismo e Cultura 4.0” e 9.75 al rinnovamento, potenziamento e sicurezza dell’informatica nella Pubblica Amministrazione.

La Missione prevede il miglioramento della connettività in tutto il Paese, con la diffusione di reti di telecomunicazione ad elevata capacità a costi sostenibili per gli utenti. Il Piano prevede il sostegno della ricerca e sviluppo nelle TLC e l’incremento delle tecnologie digitali nelle imprese, soprattutto nelle Pmi. In parallelo, si punta all’aumento delle competenze digitali dei cittadini di tutte le età e dei lavoratori.

Per adeguare la struttura informatica e digitale del paese ai nuovi paradigmi, il primo passo degli organi governativi è stato quello di disegnare i perimetri della cyber sicurezza nazionale entro i quali andranno sviluppati i successivi progetti.

L’azione del Governo italiano ha la fondamentale importanza di riconoscere come oggi il dominio cibernetico sia una voce fondamentale per la sicurezza di un paese, e come tale vada affrontato con la stessa attenzione alle competenze richiesta dai sistemi di difesa nazionali di altro genere. Se le nuove guerre e il nuovo terrorismo useranno le armi degli attacchi informatici, è necessario che il paese sia pronto a difendersi.

In tempi molto rapidi, il Governo italiano ha avviato due progetti fondamentali in questo senso: il primo passo è stato il Dpcm 81/2021, considerato il decreto attuativo del “Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica” che definisce un quadro normativo in riferimento alla sicurezza del paese e delle strutture strategiche. A metà giugno è stata invece istituita con decreto legge l’“Agenzia per la cybersicurezza nazionale” (ACN), utile a creare strumenti concreti di difesa verso il rischio cibernetico ma anche ad aumentare la cultura e la sensibilità di privati, aziende ed enti su un tema così strategico.

Mentre il Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica si rivolge in modo particolare agli operatori privati e pubblici che esercitano funzioni essenziali e strategiche per lo Stato o assicurano un servizio fondamentale per lo svolgimento delle attività di interesse pubblico, l’Agenzia sulla cybersicurezza amplia la platea degli interessati a tutti gli utilizzatori dei sistemi informatici e digitali.

Uno degli obiettivi dell’Agenzia è infatti quello di promuovere la cultura della sicurezza cibernetica, rendendo più consapevoli i settori produttivi e l’intera società civile sui rischi e le minacce cyber.

Di fronte a uno spazio cyber che diventa sempre di più luogo di potenziali scontri e attacchi alle infrastrutture strategiche e produttive degli Stati, è necessario che anche i singoli cittadini aumentino il proprio livello di attenzione e di partecipazione consapevole.

La nuova Agenzia opererà sotto la responsabilità del Presidente del Consiglio dei ministri e dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, in raccordo con il Sistema di informazione per la sicurezza. Il nuovo organo sarà l’interlocutore di riferimento per i soggetti pubblici e privati riguardo alle misure di sicurezza e alle attività ispettive sulla sicurezza nazionale cibernetica, della sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (direttiva NIS), e della sicurezza delle reti di comunicazione elettronica.

L’attività di cybersecurity a tutti i livelli farà quindi riferimento all’agenzia, che avrà in più il compito di offrire un supporto allo sviluppo di competenze industriali, tecnologiche e scientifiche. Con questo obiettivo, l’agenzia promuoverà progetti per l’innovazione e lo sviluppo della forza lavoro, che deve avere le competenze necessarie a rendere autonomo il paese nella gestione della propria sicurezza strategica.

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