I sinistri da Medmal in Italia

I sinistri dovuti a Medical Malpractice espongono ogni anno le aziende sanitarie a rischi legati alla gestione dei pazienti e alla nascita di contenziosi, ulteriormente aggravati dal momento storico di emergenza sanitaria senza precedenti nell’era moderna.

La pandemia da Covid-19 ha comportato infatti uno stress senza precedenti per il sistema sanitario, messo a dura prova per un lasso di tempo significativo. Vista anche l’assenza di protocolli e linee guida condivise, l’assistenza territoriale non è stata in grado di arginare il diffondersi della pandemia. Di conseguenza, il sistema ospedaliero è stato oggetto di una enorme pressione e, in più occasioni, ha rischiato il collasso. In un simile contesto, inevitabilmente, ne hanno risentito anche la quantità e la tipologia di prestazioni offerte dal sistema sanitario, con effetti che potrebbero perdurare nel prossimo futuro e portare a un aumento delle vertenze in materia di responsabilità civile da medical malpractice.

Marsh Italia realizza ogni anno un report sulla MedMal nel paese, con l’obiettivo di fornire alle aziende del settore dati e indicazioni utili per ottimizzare le strategie e le condizioni di finanziamento del rischio e valutare le proprie politiche di risk management. Lo studio analizza i dati sui sinistri, trasmessi in forma anonima dalle strutture mediche pubbliche e private e dalle aziende ospedaliere universitarie. L’edizione 2021 ha raccolto i dati di 67 strutture, comprendendo le azioni derivanti da rischio clinico, professionale e strutturale.

L’84% delle richieste di risarcimento pervenute afferisce alla categoria del rischio clinico. La seconda fonte di rischio è il danneggiamento accidentale di oggetti personali (9,4%) seguito dal rischio strutturale (4,4%). Gli eventi denunciati in seguito a danni subiti da operatori sanitari sono il 2% del campione. Le percentuali osservate rispetto ai diversi eventi denunciati si conformano al trend già emerso nelle precedenti edizioni del report, e vedono al primo posto l’errore chirurgico che coinvolge il 37% dei sinistri, seguito dall’errore diagnostico (circa 20%) e da quello terapeutico (12%). Le pratiche senza seguito costituiscono una quota rilevante delle richieste di risarcimento che pervengono alle Aziende Sanitarie, con il 42% di incidenza sul totale dei sinistri.

I sinistri osservati in media all’anno per struttura sono trenta, con un trend che registra un calo dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta nella maggior parte dei casi di denuncia di lesioni (87,8%), di decessi nel 12,2% dei casi.

Per quanto riguarda i tempi di apertura dei sinistri, circa il 29% degli eventi avversi dà luogo ad una richiesta di risarcimento danni entro 6 mesi dalla data di accadimento ed entro 5 anni 9 pratiche su 10 vengono denunciate.

Il tempo medio di apertura di un sinistro è 2,7 anni dal verificarsi dell’evento, e si tratta di un tempo leggermente superiore a quanto osservato nella precedente edizione del Report.

Dal momento dell’apertura circa il 27% delle pratiche viene gestito entro 1 anno, per arrivare quasi al 90% entro 5 anni. Il tempo medio di chiusura delle pratiche relative agli eventi appartenenti all’area rischio clinico, con liquidazione, è di 2,3 anni.

Il costo totale dei sinistri analizzati da Marsh è pari a circa 1 miliardo e 461 milioni di euro dal 2004 al 2019, di cui il 53% si riferisce a importi liquidati al danneggiato. Il costo medio per sinistro risulta superiore del 7% rispetto a quanto calcolato nella precedente edizione del report e supera i 100.000 € per singola pratica. Il liquidato medio è pari a 86.000 €. In media, ogni singola struttura sanitaria liquida all’anno circa 1.650.000 € per i sinistri.

La possibilità che un paziente subisca un danno imputabile alle cure sanitarie prestate esiste ed è – purtroppo – un rischio non del tutto eliminabile. Durante il processo clinico – assistenziale del paziente, infatti, possono verificarsi degli eventi avversi, eventi inattesi che comportano un danno non intenzionale e indesiderabile. Oltre alle conseguenze immediate sui pazienti, tali eventi possono condurre degli effetti negativi anche sulle aziende sanitarie in termini di costi e rischi legati ad un possibile prolungamento della degenza e dispersione di risorse umane ed economiche laddove il danno sfoci in un sinistro i cui costi e tempi di gestione diventano un onere. Essere dotati di un sistema strutturato di prevenzione e monitoraggio degli eventi avversi è dunque di cruciale importanza ai fini della loro prevenzione, mitigazione e gestione.

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